Hanno ribattezzato il loro movimento letteralmente “marcia delle puttane” e da Toronto, le Slutwalkstanno contagiando non solo l’America ma anche l’Europa (esclusa per ora l’Italia) e l’Australia, per rivendicare il diritto tutto femminile di vestirsi come si vuole. Come le loro mamme 30 anni fa, migliaia di donne sono tornate in piazza con la lingerie in vista, per protestare contro i preconcetti maschilisti.
A innescare la miccia della protesta è stato un poliziotto canadese, colpevole per aver giustificato un caso di stupro con la frase: «Le donne dovrebbero evitare di vestirsi come puttane per non diventare vittime». Tanto è bastato per scatenare l’ira delle canadesi prima, e poi tramite il tam tam Facebook e Twitter, quello di gran parte delle femministe del globo.
In Italia il movimento tarda ad arrivare, anche se è ancora fresco il ricordo delle polemiche che nel 1999 seguirono alla discussa sentenza giuridica che bollava come consenziente la vittima, nel caso indossasse i jeans. Da allora però, come dimostra il movimento delle Slutwalk, poco è cambiato, visto che le donne sono ancora costrette a difendersi dai preconcetti machisti, facendo propria un etichetta tutta maschile come quella della “passeggiatrice”.
Il prossimo 4 giugno sono previste le prime marce europee. Per scoprire dove basta cercare sul sito madre della protestawww.slutwalktoronto.com.
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